Venite qui

E non restò che la barca, ormai vuota di uomini e pesci. Testimone muta di un altro segno, simile a quello di anni prima. Allora, Pietro si era gettato ai piedi di Gesù lì nella barca, tra i pesci miracolosamente pescati. Ora invece si era gettato in acqua al solo udire che era il Signore. Che bello immaginare Gesù risorto che, da solo nella penombra, raccoglie legna e accende il fuoco ed inizia ad arrostire del pesce (dove l’avrà preso?). Non siamo noi ad accendere il fuoco, Signore. Sei tu. Non siamo noi quelli che danno, ma tu. Noi riceviamo, riceviamo i tuoi segni, i tuoi miracoli, il tuo amore. La nostra pesca è sempre vana e le reti sempre vuote, se crediamo d’essere noi a organizzare la vita nostra e quella altrui. Fermatevi e sappiate che Io Sono Dio, dice il salmo. Fermatevi, calmatevi. Ricevete, venite qui, venite a mangiare. Calmatevi e sappiate: Io Sono Dio. E vi amo. Lasciatevi amare, altro non vi chiedo…. https://lalocandadellaparola.com/2024/04/05/venite-qui/fs

Condividi:

Post correlati